ECM: proroga di un anno per inadempienti ma il nuovo triennio è già cominciato
Arriva la conferma, dal decreto “Milleproroghe” (Disegno di legge n. 452 “Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”), della proroga di un anno per l’acquisizione dei crediti Ecm relativi al triennio 2020-2022, ma con il chiarimento che si tratta di un anno extra solo per chi non ha maturato i crediti, mentre per la totalità dei professionisti la misura conferma l’inizio regolare del nuovo triennio (2023-2025), con decorrenza ordinaria dal 1° gennaio 2023.
L’emendamento prevede anche una “proroga” per il recupero dei crediti formativi dei trienni precedenti (2014/16 e 2017/19). La certificazione dell’assolvimento dell’obbligo Ecm per questi periodi potrà essere conseguita attraverso crediti compensativi definiti secondo provvedimento della Commissione Nazionale della Formazione Continua. Questo recupero sarà permesso a tutti i professionisti che non abbiano raggiunto i crediti formativi necessari per quei due trienni entro i termini previsti, e già trascorsi.
In conclusione, al triennio ECM 2020-2022, che era diventato quadriennio nella prima bozza, si aggiunge un anno di proroga (il 2023) per lasciare possibilità di recuperare i crediti mancanti, ma il triennio formativo 2023-2025 è partito regolarmente il primo gennaio di quest’anno. È stato dunque chiarito e ufficializzato che la proroga non fa slittare di un anno l’inizio del triennio successivo. I professionisti in regola con la scadenza dell’obbligo relativo agli anni 2020-2022 possono dunque già cominciare ad accumulare crediti validi per il nuovo triennio.